Maggio 2023 - A seguito di alcune segnalazioni relative ad attività di spaccio in zona Brusegana, gli agenti del Reparto Polizia Giudiziaria della Polizia Locale di Padova hanno posto in essere un'attività di osservazione che ha portato ad accertare cessioni di stupefacente di tipo metanfetamina, chiamata comunemente "shaboo", a soggetti di nazionalità filippina residenti in città. Si accertava che lo spacciatore era anch'esso un cittadino filippino residente da anni in città con la famiglia. A seguito della trasmissione dell’informativa di reato all'Autorità Giudiziaria, il Pubblico Ministero emetteva un decreto di perquisizione dell'abitazione del filippino, al fine di accertare se ivi detenesse sostanza stupefacente. lo scorso martedì, già dalle prime ore del mattino gli agenti attenzionavano la zona ove si trovava l'abitazione da perquisire; in questa occasione il soggetto veniva sorpreso nuovamente a cedere sostanza stupefacente ad un connazionale. L'acquirente veniva fermato e segnalato alla Prefettura come assuntore, mentre lo spacciatore veniva anch'egli fermato e si procedeva alla perquisizione locale. Nel locale cantina venivano rinvenuti 5,75 grammi di sostanza stupefacente "shaboo" già suddivisa in dosi, oltre a materiale per il confezionamento della sostanza e per il suo consumo. Alcune dosi erano occultate all'interno di un involucro di una caramella per poter sfuggire al controllo. La sostanza stupefacente veniva sequestrata, mentre il soggetto veniva arrestato e messo a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. In sede di convalida dell’arresto il Giudice ha disposto la misura cautelare dell’obbligo di firma presso la Polizia Locale, in attesa della definizione del procedimento. L'Assessore Bonavina commenta: "Il contrasto allo spaccio ed al consumo di stupefacenti continua ad essere una priorità per questa Amministrazione", e prosegue: "l'arresto di uno spacciatore che trattava e vendeva sostanze particolarmente pericolose per la salute degli assuntori come lo shaboo dimostra ancora una volta che il livello di impegno che gli operatori mettono in campo ogni giorno è molto elevato, e ciò avviene nell'interessa esclusivo della nostra Comunità".
E' iniziato oggi presso la sede della Protezione Civile di Padova, un percorso formativo e il supporto psicologico per il Personale del Corpo di Polizia Locale. Tale attività è da ricondurre a un progetto articolato, fortemente voluto dal Comandante e dall'Assessore alla Polizia Locale finalizzato, da un lato, a fornire specifiche competenze utili ad affrontare situazioni e contesti critici, quali la comunicazione di eventi luttuosi ai familiari di persone decedute o gravemente ferite, gestione di trattamenti sanitari obbligatori particolarmente complessi, ascolto qualificato di cittadini in stato di prostrazione psico-fisica e, dall'altro, garantire una maggiore capacità di affrontare disagi di natura personale degli stessi operatori. Contestualmente, è attivato uno specifico sportello di supporto psicologico riservato al personale in divisa della Polizia Locale e gestito in forma totalmente anonima da psicologi e sociologi esperti. Per il progetto l'Amministrazione comunale si è rivolta all'Associazione Cerchio Blu, che da oltre un decennio si occupa di formazione e supporto psicologico alle Forze di Polizia e ad altri attori dell'emergenza; Cerchio Blu ha già avviato percorsi analoghi a Firenze, Milano e Bologna.
Successivamente, tra le fila della Polizia Locale verranno individuati e formati un numero significativo di "peer-supporters"; tali figure, che non sostituiranno le competenze specialistiche degli psicologi, saranno destinatari di un articolato percorso formativo che consentirà loro di svolgere l'importante funzione di collegamento tra il personale e l'Associazione Cerchio Blu, garantendo però da subito un primo ascolto e sostegno qualificato "tra pari". Il progetto prevede anche apposite riunioni di de-briefing con coinvolgimento degli operatori che per tipologia di servizio svolto (es. rilevamento incidente mortale) sono stati sottoposti ad un elevato livello di di-stress psico-fisico.
L'Assessore Bonavina dichiara: "Ho ritenuto di favorire fin da subito questa iniziativa del Comandante e dei suoi diretti collaboratori; per chi come me viene dal mondo dello sport è importantissimo che all'interno di un'organizzazione vi siano delle figure in grado di essere di aiuto e di riferimento per coloro che si trovano in difficoltà. I docenti di Cerchio Blu, peraltro, vengono dal mondo della Polizia Locale e in ambiti così delicati questo aspetto può veramente fare la differenza". Il Comandante Fontolan, presente in aula questa mattina insieme al suo personale, aggiunge: "Confido molto nell'efficacia di questo percorso, in quanto ritengo che oggi la complessità del nostro servizio e le sollecitazioni e tensioni che questo comporta, anche a livello emotivo, rendano necessarie nuove competenze ma anche nuove forme di tutela del personale in divisa".
Novembre 2022 - Nei primi mesi dell’anno alcuni residenti nel rione Cave assistevano ad un notevole andirivieni di persone, esclusivamente di sesso maschile, in due appartamenti della zona, e segnalavano il fatto alla Polizia Locale, lamentando che tale situazione turbava la quiete del quartiere e, nelle ore notturne, il riposo degli abitanti.Prendeva così avvio un’articolata e complessa indagine che portava ad individuare un considerevole giro di prostituzione, all’identificazione di numerosi clienti e di una serie di professionisti del settore, sia di sesso femminile che transessuali, provenienti principalmente dal Sudamerica e dall’Europa dell’Est.Si accertava, inoltre, che gli appartamenti erano stati dati in locazione ad un quarantacinquenne di nazionalità italiana residente in un comune della cintura urbana, che li subaffittava “in nero” per brevi periodi di tempo e a cifre superiori a quelle di mercato a soggetti dediti al meretricio, coadiuvato nella gestione da un quarantenne straniero domiciliato in città.Del fatto e dell’attività investigativa effettuata veniva informata l’Autorità Giudiziaria, che disponeva la perquisizione degli immobili in disponibilità degli indagati per favoreggiamento della prostituzione ed il sequestro preventivo di quelli adibiti a “case chiuse”.Il giorno 21 novembre, alle prime luci dell’alba, personale del Reparto Polizia Giudiziaria della Polizia Locale di Padova, con l’ausilio delle unità cinofile antidroga, ha dato corso alla perquisizione di cinque appartamenti, quattro in città ed uno in un comune limitrofo, ponendone sotto sequestro preventivo due. Sono risultati estranei ai fatti i proprietari degli appartamenti in cui avveniva l'attività di prostituzione.Nel corso delle operazioni sono anche stati sequestrati una dose di cocaina e centinaia di preservativi, due persone sono state sottoposte a rilievi fotodattiloscopici ed uno dei soggetti dediti al meretricio, presente all’interno di uno degli immobili perquisiti, è risultato in possesso di più di quattromila euro frutto del “lavoro” di una settimana.Grazie a questo intervento, come avevano richiesto, i vicini di casa potranno ritornare a dormire sonni tranquilli.
"E' sempre costante l'attenzione della Polizia Locale nei confronti dei furti operati all'interno degli esercizi commerciali. Il giorno 14/10, verso le ore 17.30, agenti del Reparto Polizia Giudiziaria sono prontamente intervenuti a seguito di una segnalazione pervenuta dal negozio "KIABI" di via Venezia. Il personale del punto vendita riferiva che, dopo aver udito in un paio di occasioni l'allarme della porta di emergenza posta sul retro del negozio, aveva notato un veicolo sospetto in sosta nelle immediate adiacenze della predetta porta. Gli agenti ispezionavano immediatamente il parcheggio retrostante l'attività commerciale identificando il veicolo segnalato all'interno del quale vi erano due ragazze che cercavano di nascondersi sotto ai sedili. Le due, una diciassettenne ed una ventenne entrambe cittadine italiane e residenti fuori regione ma attualmente domiciliate in un campo nomadi della provincia, si erano già impossessate di ben centotredici capi di abbigliamento per un valore di circa 1200 Euro strappando le etichette del prezzo. Il vestiario veniva immediatamente restituito al titolare del negozio, mentre le due giovani venivano accompagnate al Comando della Polizia Locale di Padova presso gli Uffici di via Liberi. La minore, incensurata, veniva denunciata e riaffidata ai genitori mentre la maggiorenne, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, veniva arrestata e successivamente processata e condannata ad un anno di reclusione ed al pagamento di una multa di Euro 200, con sospensione della pena"