Ubriaco e con patente sospesa, aggredisce gli Agenti - Arrestato

3 giugno 2019 - Nel corso del normale servizio di pattugliamento del territorio, una pattuglia della Polizia Locale notava in via Po un veicolo provenire in contromano invadendo la corsia sulla quale viaggiavano i due Agenti e nell'incrociarsi, i veicoli si sfioravano. Invertita la marcia, il veicolo veniva rincorso e fermato. Alla richiesta degli Agenti, il conducente si rifiutava di esibire i documenti di guida e di fornire le proprie generalità. La persona,

poi identificata come K.R. cittadino sloveno nato nel 1977 e residente in provincia, manifestava chiari segni di assunzione di alcol. Gli Agenti, pertanto, chiedevano l'intervento di una pattuglia con l'etilometro. Il soggetto offendeva e provocava gli agenti ed inizialmente non collaborava per fare il test alcolimetrico. Inoltre minacciava un agenti dicendogli che gli avrebbe mandati in coma come aveva fatto ad un poliziotto nel suo paese. Dopodichè si sottoponeva al test e risultava positivo con un valore di quattro volte superiore al limite consentito. Procedevano perciò a istruire gli atti per denunciarlo per guida in stato di ebrezza. Nel frattempo gli agenti venivano a conoscenza che il soggetto era privo di patente di guida perché sospesa. L'auto una Mercedes Classe A veniva sequestrata. Durante le operazioni il soggetto intralciava pesantemente l'attività degli agenti continuando a proferire minacce di morte e offese varie. Il soggetto strattonava un agente e gli sputava contro e, ai tentativi di contenimento, opponeva una forte resistenza tentando di divincolarsi colpendo con pugni gli operanti e cagionando delle lesioni ad un agente che veniva portato in pronto soccorso e dimesso con una prognosi di 7 giorni. Per calmare il soggetto veniva usato lo spray in dotazione e solo dopo tale azione veniva ammanettato e portato in ufficio dove veniva tratto in arresto per resistenza a P.U. In data odierna il soggetto veniva accompagnato presso il Tribunale di Padova per essere giudicato per direttissima e il giudice lo condannava ad una pena di 1 anno e 3 mesi.

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