"Lavoravano" prodotti senza autorizzazione, sequestrati generi alimentari
Nei giorni scorsi il personale della Squadra Attività Economiche della Polizia Locale, in collaborazione con i tecnici del Servizio Veterinario dell'ULSS 16, si sono presentati presso una privata abitazione in zona Camin, a seguito di una segnalazione relativa alla presenza di un laboratorio alimentare abusivo. La proprietaria dell'abitazione, una donna di nazionalità cinese, faceva entrare gli agenti che già potevano accertare la presenza di una stanza adibita a "essicatoio di pancetta" dove, su numerose assi di legno, erano appesi ad asciugare oltre 1000 pezzi di maiale che venivano essiccati con tre grandi ventilatori. Nella stanza vicina era presente, inoltre, una cella frigo di notevoli dimensioni, dove erano contenuti numerosi scatoloni di alimenti, alcuni dei quali scaduti, di vario genere (pancetta affumicata confezionata sottovuoto, barattoli di molluschi, pesce ecc.); altri scatoloni, sempre contenente alimentari, erano collocati accanto alla stessa. Le condizioni igienico-sanitarie erano talmente precarie da ipotizzare la violazione della Legge n. 283/62; tale legge è nata per disciplinare il problema dell'igiene degli alimenti in materia di genuinità, salubrità e buona conservazione e dei possibili danni che possono derivare alla salute pubblica, regolamentando l'intero ciclo merceologico del prodotto alimentare dalla preparazione alla distribuzione. Pertanto tutta la merce veniva sottoposta a sequestro penale e la proprietaria denunciata all'Autorità Giudiziaria. Veniva sottoposta a sequestro anche una confezionatrice professionale per sottovuoto. All'interno dell'abitazione, oltre alla proprietaria, venivano trovate altre tre persone di nazionalità cinese, tutte in possesso di regolari documenti di identificazione. Dell'intervento veniva informato il Magistrato di turno della Procura della Repubblica che disponeva l'intervento, in supporto, di una pattuglia dei Carabinieri e degli Ispettori del Dipartimento Territoriale del Lavoro, per cercare di accertare se le persone trovate sul posto fossero dipendenti abusivi. Poichè la proprietaria dell'abitazione risultava dipendente di una società che gestisce un esercizio di vendita all'ingrosso di alimentari all'interno del Centro Ingrosso Cina, una seconda pattuglia della Polizia Locale, unitamente ad altri medici veterinari, si portava sul posto per verificare se ci fosse un collegamento tra le due attività. Venivano effettivamente trovati alcuni prodotti corrispondenti a quelli detenuti all'interno dell'abitazione che venivano sottoposti a "vincolo sanitario" per verificarne la tracciabilità.
Commenti (0)