Controllati tre esercizi in zona Stazione
Continua l'attività di controllo, da parte del personale della Polizia Locale, mirata al monitoraggio dei siti soggetti a situazioni di degrado correlate ad attività commerciali e all'immigrazione clandestina; l'ultimo in ordine di tempo si è svolto nel pomeriggio del 2 dicembre u.s. Il servizio, che ha interessato un contingente formato da agenti della Squadra Emergenze Sociali e dei Cinofili, è iniziato con il controllo dell'attività di Phone Center sita in via Aspetti. All'interno dei locali erano presenti 11 persone, dieci di nazionalità straniera ed un italiano, la maggior parte delle quali impegnate a "navigare" nelle postazioni internet. Al controllo, un cittadino tunisino risultava privo di documenti d'identità e di permesso di soggiorno, pertanto veniva condotto presso il gabinetto di fotosegnalamento di via P. Liberi per essere sottoposto ai rilievi dattiloscopici e, quindi, denunciato all'Autorità Giudiziaria per la violazione alle norme sull'immigrazione. Gli altri presenti, un albanese, 3 tunisini, 3 rumeni, un serbo ed un etiope, risultavano in regola. Il controllo accertava, inoltre, alcune irregolarità amministrative relative alle norme sulla pubblicità che comporteranno la notifica dei relativi verbali. La seconda attività controllata è stato un pubblico esercizio di via Tommaseo, al cui interno si trovava una persona italiana, in stato di alterazione, intenta a bere una bottiglia di birra da 66 cl. Tale verifica ha permesso di accertare delle violazioni amministrative relative alla "pubblicità degli orari di accensione e spegnimento degli apparecchi di intrattenimento", agli "orari di apertura e chiusura" nonché al "listino dei prezzi". Infine verso le 18.15 circa, gli agenti si sono portati presso l'attività artigianale di acconciatore in via Tommaseo al cui interno si trovavano 3 persone straniere. Un uomo di nazionalità tunisina risultava regolare in Italia, mentre gli altri due, di nazionalità nigeriana e bangladese, non esibivano alcun tipo di documento identificativo; da accertamenti successivi l'uomo bangladese risultava essere un dipendente dell'attività. Questi ultimi, quindi, venivano fotosegnalati e denunciati all'Autorità Giudiziaria per la violazione all'art. 10 bis e dell'art. 6/3° del Dlgs 286/98. Durante questi controlli gli agenti cinofili effettuavano anche delle ricerche di stupefacente eventualmente presente all'interno dei locali o nelle vicinanze degli stessi.
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