Spaccia a minorenne in Stazione - tunisino in manette
Sabato scorso 28 febbraio, gli Agenti del Reparto Polizia Giudiziaria della Polizia Locale di Padova, hanno tratto in arresto in flagranza di reato A.Z., trentaseienne tunisino dal 2001 in Italia e più volte fermato dalle Forze di Polizia per detenzione di stupefacenti. Gli Agenti della Locale da tempo monitoravano un gruppetto di minori sospettati di far uso di stupefacente. Durante un servizio di prevenzione, notavano uno dei minori già attenzionati aggirarsi, cercando contatti in via Cairoli e in via Bixio, zona nota proprio per la presenza costante, soprattutto nel pomeriggio, di cittadini extracomunitari dediti allo spaccio. Dopo la contrattazione, lo spacciatore si spostava prelevando della sostanza dal davanzale di una finestra di uno stabile in loco ed in modo celere avveniva lo scambio. Immediatamente gli Agenti intervenivano e fermavamo il minore che, colto di sorpresa, consegnava la sostanza appena acquistata, risultata poi hashish per un totale di grammi 3.00 netti. Prontamente gli Agenti si portavano verso l'AKKARI che nel frattempo era stato visto maneggiare altra sostanza e contrattare con altri tossicodipendenti. Il soggetto, vistosi senza via di scampo, si consegnava agli Agenti. Perquisitolo rinvenivano 30.00 euro, - provento dello spaccio - e un cellulare usato per i contatti. Interveniva sul posto anche l'unità cinofila della Polizia Locale con il cane "Rusty" e si rinvenivano altre barrette di hashish per un totale di gr. 8.93 netti, sostanza pronta per essere venduta. Entrambi venivano accompagnati presso gli uffici di via Liberi: avvisato il P.M. di turno, il tunisino veniva tratto in arresto mentre il minore di sedici anni, che risultava essere ospite di una comunità di accoglienza, su disposizione del P.M. del Tribunale dei Minori veniva consegnato ad un responsabile della comunità stessa e, nel contempo, segnalato alla Prefettura per l'adozione di eventuali provvedimenti di legge a suo carico. Al termine del processo per direttissima svoltosi il 2 marzo, lo spacciatore veniva condannato a 8 mesi di reclusione e 4000 euro di multa con pena sospesa in quanto incensurato. Malgrado il Pubblico Ministero avesse chiesto il divieto di dimora nel Veneto, stante l'alta probabilità di reiterazione dell'attività di spaccio, la richiesta non veniva accolta dal Giudice.
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