I minori e l'accattonaggio
Nel pomeriggio di sabato scorso 6 giugno, durante un servizio di prevenzione e repressione del fenomeno dell'accattonaggio, agenti della Squadra Interventi Speciali e della Squadra Motociclisti della Polizia Locale di Padova, notavano una giovane nomade che si aggirava tendendo la mano tra i passanti con il chiaro intento di chiedere elemosina.
Alla vista degli agenti la giovane scappava velocementecercando di dileguarsi tra la gente; raggiunta e fermata, la stessa esibiva il passaporto dal quale si evinceva essere M.M.R. nata in Romania nel 2002. Gli agenti accompagnavano la minore in Municipio dove, con un suo telefono cellulare, contattava la sorella maggiorenne (che al momento si trovava in zona Arcella) affinché la raggiungesse. Quest'ultima, nata in Romania nel 1995, risultava essere già una conoscenza degli agenti, anche perchè ripetutamente sanzionata in quanto dedita alla mendicità. Entrambe venivano accompagnate presso gli Uffici del Reparto di Polizia Giudiziaria in via Liberi, per il seguito degli atti. Unanime la dichiarazione delle due relativa ai genitori non presenti in Italia, nonchè all'affidamento della minore alla maggiore. Le nomadi hanno, altresì, dichiarato di trovare ricovero con altri connazionali, tra i quali il marito della maggiorenne, presso una tendopoli piantata lungo gli argini di un fiume presumibilmente in zona Vigonza. La maggiorenne, dopo essere stata sottoposta ai rilievi fotodattiloscopici, veniva deferita all'Autorità Giudiziaria per il reato di "abbandono di persone minori o incapaci" e per il reato di "impiego di minori nell'accattonaggio". Sentito il Pubblico Ministero del Tribunale dei Minorenni di Venezia, veniva disposto che la tredicenne fosse affidata ad una comunità di accoglienza. le indagini proseguiranno con dei sopraluoghi, da parte del Reparto di Polizia Giudiziaria, al fine di individuare l'esatta ubicazione dell'accampamento citato.
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