Garage utilizzato per stoccaggio di rifiuti speciali in Via Mortise

garage rifiuti via mortise--401.09.2015 - Nei giorni scorsi la Squadra Conflitti Condominiali della Polizia Locale ha scoperto in via Mortise un garage adibito a deposito di rifiuti speciali ed ad officina. Il proprietario dell'appartamento e del garage in questione è un cittadino di nazionalità algerina di circa 50 anni, in regola con i documenti per il soggiorno in Italia. L'attività di indagine è iniziata in seguito alla segnalazione di alcuni cittadini residenti in zona, i quali evidenziavano come il proprietario dell'appartamento effettuava sia in orario diurno che notturno un'attività di raccolta e stoccaggio di materiale e oggetti vari all'interno del garage, senza essere munito di apposita autorizzazione.
Gli Agenti hanno effettuato quindi alcuni sopralluoghi, duranti i quali constatavano che all'interno del garage di fatto vi era un deposito di lavastoviglie, lavatrici, ferri da stiro, televisioni, ecc; tutto il materiale risultava in condizione tale da potersi ritenere un rifiuto. Alla richiesta di spiegazioni avanzata dagli operanti al proprietario, questi riferiva di accumulare il materiale, al fine di spedirlo e rivenderlo nel proprio paese d'origine.
Non convinti delle motivazioni addotte, gli Agenti effettuavano ulteriori controlli ed accertavano che il soggetto, aiutato da terzi, effettuava stoccaggio di rifiuti con un autocarro di sua proprietà durante le ore notturne, al fine di non essere notato, e che nelle giornate di domenica nel cortile condominiale effettuava un'attività di vendita di parte del materiale a cittadini extracomunitari, senza alcuna autorizzazione.
Durante l'ultimo sopralluogo effettuato nei giorni scorsi, gli Agenti trovavano il soggetto in questione nell'atto di caricare nell'autocarro un frigorifero ed una lavatrice non funzionanti, oltre che dei tubi in ferro, quale materiale prelevato dal suo garage, al fine di portarlo verso una destinazione ignota. Ad aiutare l'algerino, vi era un cittadino marocchino, risultato poi clandestino, il quale riferiva agli operanti di essere stato da lui contattato per l'attività di carico in cambio di un corrispettivo in denaro.
Gli Agenti subito bloccavano l'attività e procedevano al sequestro penale del garage e del materiale in esso contenuto; l'algerino veniva accompagnato presso gli Uffici di Reparto e indagato per il reato previsto dall'art. 256 c. 1 del D. Lgs. n° 152/2006, recante "Norme in materia ambientale".

 
   

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