Arrestato con 12 identità false
A volte anche le ombre prendono un nome e cognome. E' proprio il caso di dirlo per un cittadino marocchino di 40 anni di cui possiamo fornire solo le iniziali W. F.
Questa persona dal 2012 risulta in Italia e non ha fatto altro che delinquere. Ma se fino al 30 agosto poteva vantarsi di averla fatta franca ben 12 volte, tante sono le volte che è stato fotosegnalato, da ieri ha un nome e un cognome e un'identità certa. Aveva fornito generalità false e diverse per 12 volte, mentendo sulla propria nazionalità (mai infatti si è dichiarato marocchino) e dando però sempre la stessa data di nascita 16 novembre 1975, falsa anche questa. E' stato arrestato tre volte: la prima dalla polizia, la seconda dai carabinieri e la terza, il 30 agosto, da due agenti in borghese della Polizia Locale di Padova. I due arresti precedenti sono avvenuti in quanto l'uomo spacciava e anche questa volta si apprestava a spacciare in via Tommaseo, nei pressi delle Cucine Economiche Popolari. Con furbizia, il malvivente teneva le dosi di hashish in bocca e quando è stato bloccato dagli agenti, prima ha fatto resistenza, provocando lesioni al primo degli agenti intervenuti, poi ha ingoiato le dosi che aveva in bocca. Gli uomini del Reparto di Polizia Giudiziaria della Polizia Locale di Padova hanno dunque proceduto al fermo del soggetto, l'hanno portato al Gabinetto di fotosegnalamento di via Liberi e poi subito in ospedale, dopo l'autorizzazione del Magistrato, per accertamenti sanitari visto che aveva ingoiato presumibilmente sostanze stupefacenti. In ospedale tuttavia il quarantenne rifiutava qualsiasi trattamento sanitario e, non potendolo obbligare, è stato comunque trattenuto in osservazione su disposizione dei medici operanti e il giorno successivo, con loro nulla osta, è stato accompagnato al Palazzo di Giustizia per essere sottoposto al giudizio con rito per direttissima. Il giudice d'udienza ha convalidato l'arresto per resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale ma il processo non si è concluso in quanto l'arrestato, tramite il suo difensore, ha chiesto i termini per organizzare la propria difesa. E' stato dunque scarcerato e il Giudice ha deciso per l'applicazione nei suoi confronti della misura cautelare del divieto di dimora nella città di Padova. Rimaneva tuttavia una questione, irrisolta da quattro anni: nessuno infatti sapeva la vera identità di questo signore che, irregolare in Italia, non aveva mai con sè alcun documento d'identità. Ma le donne e gli uomini della Polizia Giudiziaria, guidati dal Commissario Monica Cotar e supervisionati dal loro Dirigente dr. Cino Augusto Cecchini, sono testardi e non si sono accontentati del risultato dell'arresto e hanno voluto andare a fondo della questione riguardante l'identità dello straniero. Poichè quotidianamente sono presenti in zona stazione, sia in divisa che in abiti civili, avevano notato il soggetto entrare e uscire per alcune attività commerciali del comparto Stazione. Comparto che è battuto, con cadenza almeno settimanale, anche da agenti e ufficiali del Reparto Attività Economiche del Comando di P. L. Hanno dunque effettuato dei sopralluoghi congiunti alla fine dei quali da un esercizio gestito da persona straniera, è risultato che occultava diversi passaporti tra cui quello di W. F. e anche il passaporto della signora dominicana uccisa a Pontelongo lo scorso 23 dicembre. I documenti sono stati tutti sequestrati, il titolare dell'esercizio è stato denunciato per favoreggiamento e finalmente almeno W.F. ha l'identità accertata e potranno successivamente essere avviate le pratiche per la sua espulsione dal territorio nazionale. In conclusione poichè l'arresto è stato convalidato dal Tribunale, come prevede la legge, W.F. è stato portato in Questura per il prelievo del DNA che dunque rimarrà schedato per i prossimi anni.
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