Nascosti dall'ombrello, rubano bicicletta.
20 settembre 17 - Nell'ambito della quotidiana attività di contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti nel comparto Stazione, due agenti donna del Nucleo Antidroga in abiti borghesi notavano, ad una distanza di pochi metri, due soggetti di apparente etnia nord-africana avvicinarsi alle rastrelliere destinate alla sosta di velocipedi ubicate in piazzale della Stazione. Gli stessi osservavano con attenzione i mezzi parcheggiati, soffermandosi poi su uno di questi; tentavano quindi di rimuoverlo dalla rastrelliera, desistendo subito dopo poiché il mezzo risultava agganciato alla stessa con catena chiusa da lucchetto. A quel punto, dopo essersi guardati intorno con circospezione, uno dei due, certo F. B. (algerino di 38 anni in stato di clandestinità nel territorio italiano), apriva un ombrello che appoggiava al di sopra del manubrio della bicicletta nell'evidente tentativo di nascondere il mezzo alla vista dei passanti mentre l'altro, certo J. B. (tunisino di circa 43 anni anch'egli in stato di clandestinità nel territorio italiano), estraeva dallo zaino che indossava un grimaldello con il quale iniziava a forzare il lucchetto del velocipede fino a spezzarlo. Nonostante il maldestro tentativo di copertura con l'ombrello, le agenti potevano osservare chiaramente l'operazione in corso; la scena aveva attratto anche l'attenzione di alcuni dei numerosi passanti che si erano fermati poco distante. Dopo aver commesso l'atto di effrazione e riposto nuovamente il grimaldello all'interno dello zaino, i due soggetti riuscivano a rimuovere il velocipede dalla rastrelliera; prontamente le agenti intervenivano fermando i due soggetti e accompagnandoli, con l'ausilio di altro personale in forza al Comando, presso il Gabinetto di Fotosegnalamento della Polizia Locale al fine di sottoporli ai rilievi fotodattiloscopici e agli altri atti di rito, nonchè per porre sotto sequestro penale il grimaldello, la catena con lucchetto, il velocipede oggetto di tentato furto e l'ombrello utilizzato nella commissione del reato. Il fatto veniva considerato particolarmente grave visto che è avvenuto in piazzale Stazione, sito di alta frequentazione di persone e caratterizzato da situazioni di pericolosità e degrado, che è stato commesso con la fattiva collaborazione di due soggetti e con violenza sulle cose dato che il lucchetto forzato è stato reso inutilizzabile; inoltre, dall'esame dei precedenti penali a carico dei due soggetti, entrambi in stato di clandestinità nel territorio italiano ormai da diversi anni, risultavano numerosi reati di particolare gravità quali spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale e reati vari contro il patrimonio (furto, rapina e ricettazione).
Si valutava pertanto di sottoporre ad arresto entrambi gli autori del reato; veniva dato avviso al Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica che disponeva che i soggetti venissero giudicati in data odierna alle ore 12.30 presso il Tribunale di Padova. In sede di udienza di convalida, in considerazione delle modalità e della capacità organizzativa dimostrata dai due indagati nella commissione del reato nonché per il pericolo di reiterazione in quanto già gravati da numerosi precedenti analoghi, veniva disposto il divieto di dimora nella Regione Veneto per entrambi; veniva inoltre fissata successiva udienza per l'applicazione della pena in quanto il difensore richiedeva i termini della difesa.
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