6 ottobre 2017 - Nell'ambito di un servizio finalizzato alla repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti nell'area di Piazzale Stazione personale del Nucleo Antidroga in abiti borghesi, alle ore 11.20 circa, notava un soggetto di etnia centro africana percorrere in bicicletta via Bixio con direzione Piazza De Gasperi. Dopo essersi fermato poco prima dell'intersezione con via Tommaseo, il soggetto estraeva un sacchetto di tessuto di colore blu che poneva con scaltrezza dietro ad una colonnina Enel, allontanandosi successivamente verso Piazza De Gasperi. Una pattuglia del Reparto Sicurezza Urbana non perdeva mai di vista il nigeriano, mentre un operatore andava a recuperare l'involucro occultato che risultava contenere n.8 dosi di marijuana, per un peso complessivo di circa 6 grammi. Pochi secondi dopo gli agenti fermavano l'individuo in Piazza De Gasperi all'altezza dell’Ufficio Postale e lo accompagnavano presso gli Uffici di via Liberi per una certa identificazione e per la redazione degli atti del caso. Il fermato, sottoposto ai rilievi fotodattiloscopici, risultava essere A. S., di anni 33, nato in Nigeria e di fatto s.f.d. nonchè presente in Italia privo di titolo in quanto il permesso di soggiorno rilasciato per motivi umanitari era scaduto di validità. Dell'avvenuto arresto veniva data notizia al Pubblico Ministero di turno il quale ne disponeva il giudizio con rito direttissimo il mattino successivo presso il Tribunale di Padova venendo condannato a mesi 5 di reclusione.
Il Comando di Polizia Locale di Padova continua nell’azione di controllo sistematica presso il complesso commerciale denominato "Centro Ingrosso Cina" costituito da più fabbricati in Corso Stati Uniti. Tale attività, è da sempre finalizzata alla prevenzione e repressione di illeciti amministrativi e penali, a tutela della legalità e con l’obiettivo principale di reprimere i fenomeni illeciti connessi al commercio e nel contempo, di salvaguardare la legalità nonché la sicurezza dei prodotti e la salute dei consumatori. Diversi i fenomeni illeciti che vengono contrastati, in particolare quelli concernenti la vendita di prodotti contraffatti o di qualità diversa dal dichiarato o non corrispondenti alle norme sul commercio internazionale, sull’etichettatura e sulla tracciabilità delle merci. Durante l'ultima settimana, il controllo all'interno di due box ha portato al sequestro di circa 320 confezioni di generi alimentari che non riportavano le indicazioni in lingua italiana relative alla denominazione, all’elenco degli ingredienti, alla quantità ed alle condizioni di conservazione e d’impiego. In altri prodotti non appariva il nome dell’importatore con sede nell’U.E. mentre i generi di ortofrutta in esposizione non riportavano le previste informazioni di denominazione, origine, categoria previste dalla normativa. Rilevata anche la presenza di una bilancia in uso, priva sia della marchiatura CE che dell’etichetta attestante l’avvenuta revisione periodica mentre sugli scaffali erano presenti numerosi contenitori in plastica contenenti legumi, frutta secca e altri alimenti non coperti. Per quanto accertato, a carico delle attività sono state elevate le sanzioni previste dalla vigente normativa ed è stata segnalata all’Ausll 6 la presenza di alimenti sfusi non coperti. Altro controllo presso un esercizio commerciale in via Cile ha portato al sequestro di circa 1247 prodotti alimentari in quanto privi della regolare etichettatura. Anche qui è stata rilevata la presenza di una bilancia in uso priva della regolare revisione periodica.
Da alcuni giorni la Polizia Locale ha attivato in orario tardo serale un servizio potenziato di presidio e controllo del territorio in piazzale della Stazione ferroviaria. L'attività, che si aggiunge al pattugliamento dinamico dell'intero comparto e dell'ansa Borgomagno già in essere dall'inizio della scorsa estate, si concretizza nel presidio fisso del "boulevard" e dei diversi tratti di piazzale da parte di una pattuglia con veicolo di servizio dotato di lampeggianti e cella di sicurezza, volto a prevenire e arginare fenomeni di degrado, nonché episodi di microcriminalità che sempre più spesso vengono segnalati in questa particolare area cittadina. Tale servizio si inserisce in un'attività progettuale appena approvata dalla Giunta comunale, mirata, specifica e di più ampio respiro, che, attraverso servizi di rinforzo in orari e giorni diversificati, prevede i seguenti ambiti di intervento: contrasto al commercio abusivo, soprattutto nelle piazze centrali e in Prato della Valle, controllo delle attività commerciali problematiche, lotta al degrado urbano, con particolare attenzione al presidio di parchi e giardini pubblici, contrasto ai reati predatori e allo spaccio di sostanze stupefacenti, controlli di polizia stradale per la prevenzione della guida in stato di ebrezza alcolica o dovuta all'assunzione di droghe, nelle zone più interessate da problematiche di degrado. I servizi di rinforzo saranno attuati sia in divisa che in abiti civili, in orario serale e notturno, nonché nei fine settimana e nei giorni festivi.
Nella mattinata del 29 settembre u.s. personale del Nucleo Reati Predatori della Polizia locale ha tratto in arresto K.G., trentottenne sloveno il quale, utilizzando una borsa appositamente schermata per mascherare il dispositivo anticheggio del grande magazzino La Rinascente, aveva rubato 8 capi di vestiario di un noto stilista per un valore di oltre 600,00 euro. L'uomo è stato inoltre trovato in possesso di sostanza stupefacente. L'intervento degli agenti è stato sollecitato dal personale del citato magazzino, che aveva notato l'uomo aggirarsi con fare sospetto. I capi di vestiario recuperati sono stati riconsegnati al negozio mentre la borsa e lo stupefacente sono stati posti sotto sequestro.
Nella giornata di ieri 28/09/2017, alle ore 16.30, circa, agenti del Nucleo Reati Predatori in servizio antitaccheggio in abiti borghesi attenzionavano un individuo già noto alle forze di polizia per la sua attività di commissione furti all'interno di negozi, seguendolo a debita distanza. Il soggetto poco dopo entrava all'interno dell'esercizio commerciale ad insegna "Louis Vuitton" ubicato in piazza Garibaldi, sempre seguito a vista dagli agenti; si aggirava quindi all'interno del negozio tra i vari scaffali con la merce in esposizione, soffermandosi in modo particolare sull'espositore degli occhiali da sole. Dopo essersi trattenuto per qualche minuto ancora all'interno, osservando e toccando cinture ed occhiali, prelevava un paio di occhiali, li occultava nella tasca della giacca portandosi poi verso l'uscita senza provvedere al pagamento. Uscito dal negozio, si dirigeva quindi a piedi verso via San Fermo dove veniva fermato dagli agenti che lo avevano seguito fino a lì; alla richiesta di consegnare i documenti di identificazione e gli occhiali da sole sottratti, lo stesso reagiva con violenza tentando di sottrarsi al fermo ma veniva prontamente bloccato. Con l'ausilio di un mezzo di servizio veniva accompagnato presso gli Uffici di Reparto per la sottoposizione agli atti di rito, tratto in arresto e denunciato per rapina impropria; a seguito di fotosegnalamento risultava essere PALADE Costica, di anni 39 e di nazionalità rumena, residente nella provincia di Padova. Dell'avvenuto arresto veniva informato il magistrato di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Padova il quale disponeva che l'arrestato venisse custodito presso le celle di sicurezza del Comando e giudicato con rito direttissimo il giorno 29 settembre alle ore 11.00. In data odierna il soggetto veniva presentato al Giudice che convalidava l'arresto, il soggetto chiedeva il patteggiamento che gli veniva concesso. Veniva perciò condannato alla pena della reclusione di un anno e quattro mesi ed 400,00 euro di multa.
20 settembre 17 - Personale del Nucleo Reati Predatori della Polizia Locale ha tratto in arresto una giovane donna di nazionalità albanese, K. A. di anni 27, che aveva effettuato un furto di capi di abbigliamento presso il negozio "OVS" sito in via San Fermo; la donna era stata notata da un addetto all'accoglienza clienti mentre si aggirava furtivamente tra gli scaffali. Dopo avere prelevato due vestiti e biancheria intima, la ragazza asportava le placche antitaccheggio e occultava la refurtiva all'interno della propria borsa oltrepassando le casse senza provvedere al pagamento. Qui veniva fermata dall'addetto alla clientela e, all'arrivo della pattuglia giunta prontamente sul posto, accompagnata presso gli Uffici di via Liberi dove veniva sottoposta a fotosegnalamento per addivenire ad una identità certa; a seguito di perquisizione personale, all'interno della sua borsa veniva rinvenuta una forbice di piccole dimensioni, con tutta probabilità utilizzata per asportare le etichette e le confezioni dai capi trafugati, che veniva sottoposta a sequestro penale. La merce sottratta veniva invece immediatamente restituita al negozio "OVS". In considerazione delle modalità con cui era avvenuto il furto, che hanno portato anche al danneggiamento degli indumenti sottratti, si valutava di procedere all'arresto dell'autrice del reato, dandone avviso al Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica il quale disponeva che la giovane venisse giudicata il giorno seguente presso il Tribunale di Padova. In sede di udienza, a seguito di patteggiamento, veniva applicata la pena di 8 mesi e 400 euro di multa. Questo arresto, e quelli descritti negli articoli precedenti, è da considerarsi l'ennesimo risultato della intensificazione dell'attività di controllo della Polizia Locale finalizzata alla prevenzione e repressione di episodi di microcriminalità nel contesto urbano che ha portato, a partire dal 1 luglio, al fotosegnalamento di 72 soggetti, per la maggior parte di origine extracomunitaria e clandestini nel territorio italiano, e all'arresto di 12 persone che avevano commesso reati inerenti lo spaccio di sostanze stupefacenti o contro il patrimonio, in particolare furti.
20 settembre 17 - Nell'ambito della quotidiana attività di contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti nel comparto Stazione, due agenti donna del Nucleo Antidroga in abiti borghesi notavano, ad una distanza di pochi metri, due soggetti di apparente etnia nord-africana avvicinarsi alle rastrelliere destinate alla sosta di velocipedi ubicate in piazzale della Stazione. Gli stessi osservavano con attenzione i mezzi parcheggiati, soffermandosi poi su uno di questi; tentavano quindi di rimuoverlo dalla rastrelliera, desistendo subito dopo poiché il mezzo risultava agganciato alla stessa con catena chiusa da lucchetto. A quel punto, dopo essersi guardati intorno con circospezione, uno dei due, certo F. B. (algerino di 38 anni in stato di clandestinità nel territorio italiano), apriva un ombrello che appoggiava al di sopra del manubrio della bicicletta nell'evidente tentativo di nascondere il mezzo alla vista dei passanti mentre l'altro, certo J. B. (tunisino di circa 43 anni anch'egli in stato di clandestinità nel territorio italiano), estraeva dallo zaino che indossava un grimaldello con il quale iniziava a forzare il lucchetto del velocipede fino a spezzarlo. Nonostante il maldestro tentativo di copertura con l'ombrello, le agenti potevano osservare chiaramente l'operazione in corso; la scena aveva attratto anche l'attenzione di alcuni dei numerosi passanti che si erano fermati poco distante. Dopo aver commesso l'atto di effrazione e riposto nuovamente il grimaldello all'interno dello zaino, i due soggetti riuscivano a rimuovere il velocipede dalla rastrelliera; prontamente le agenti intervenivano fermando i due soggetti e accompagnandoli, con l'ausilio di altro personale in forza al Comando, presso il Gabinetto di Fotosegnalamento della Polizia Locale al fine di sottoporli ai rilievi fotodattiloscopici e agli altri atti di rito, nonchè per porre sotto sequestro penale il grimaldello, la catena con lucchetto, il velocipede oggetto di tentato furto e l'ombrello utilizzato nella commissione del reato. Il fatto veniva considerato particolarmente grave visto che è avvenuto in piazzale Stazione, sito di alta frequentazione di persone e caratterizzato da situazioni di pericolosità e degrado, che è stato commesso con la fattiva collaborazione di due soggetti e con violenza sulle cose dato che il lucchetto forzato è stato reso inutilizzabile; inoltre, dall'esame dei precedenti penali a carico dei due soggetti, entrambi in stato di clandestinità nel territorio italiano ormai da diversi anni, risultavano numerosi reati di particolare gravità quali spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale e reati vari contro il patrimonio (furto, rapina e ricettazione).
Si valutava pertanto di sottoporre ad arresto entrambi gli autori del reato; veniva dato avviso al Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica che disponeva che i soggetti venissero giudicati in data odierna alle ore 12.30 presso il Tribunale di Padova. In sede di udienza di convalida, in considerazione delle modalità e della capacità organizzativa dimostrata dai due indagati nella commissione del reato nonché per il pericolo di reiterazione in quanto già gravati da numerosi precedenti analoghi, veniva disposto il divieto di dimora nella Regione Veneto per entrambi; veniva inoltre fissata successiva udienza per l'applicazione della pena in quanto il difensore richiedeva i termini della difesa.
Nel corso del servizio appiedato finalizzato al contrasto dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti svolto quotidianamente presso i Giardini dell’Arena e nell’area della Stazione FS, personale della Polizia Locale appartenente al Reparto Sicurezza Urbana coadiuvato dall’unità cinofila Rusty ha rinvenuto, pur abilmente occultati, circa 13 grammi tra hashish e marijuana. La sostanza è stata recuperata e sottoposta a sequestro a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
Nel pomeriggio del 13 settembre, dipendente del negozio "Oviesse" di largo Europa richiedeva l'intervento di personale del Nucleo Reati Predatori della Polizia Locale in quanto due ragazzine minorenni avevano occultato alcuni articoli di cosmetica, consistenti in matite, ciprie, pennellini e rossetti, uscendo dall'esercizio commerciali senza pagarli. Le ragazzine venivano prese in consegna dal personale della Polizia Locale ed una volta informato il Tribunale dei Minorenni, al quale sono state denunciate per il reato di furto, venivano affidate ai rispettivi genitori convocati presso gli uffici di reparto. Quasi contemporaneamente il medesimo personale interveniva presso il negozio "Pull & Bear" di via Roma in quanto una ragazza ventenne aveva cercato di rubare uno zainetto. Anche quest'ultima è stata deferita all'Autorità Giudiziaria per il reato di furto. Inoltre gli operatori del nucleo hanno denunciato per truffa 3 soggetti di sesso maschile che in via Cavour, con insistenza, cercavano di vendere delle penne ai passanti spacciandosi per appartenenti ad una Onlus di raccolta fondi per beneficenza. Contattato il responsabile di tale Onlus questi affermava di non conoscere gli uomini fermati e che tale modalità di raccolta fondi non veniva praticata dalla Onlus in questione. Il materiale in vendita veniva posto sotto sequestro e messe a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
Il giorno 16 dicembre 2016 alle ore 7.00, a seguito di richiesta del Settore Edilizia Pubblica, personale del Reparto Sicurezza Urbana ha effettuato un intervento relativo ad invasione abusiva di persone in un edificio di proprietà comunale. Detto intervento è stato effettuato in via Bronzetti nei locali un tempo locati alla società sportiva "Green Tennis", ove il personale al suo interno ha accertato la presenza di due persone, A. M. marocchino di 47 anni e G. F. algerino di 41 anni, entrambi in Italia senza fissa dimora. I due stranieri, identificati sul posto mediante rilievi fotodattiloscopici utilizzando l'ufficio mobile in dotazione al predetto Reparto, sono stati deferiti all'Autorità Giudiziaria per i reati previsti dagli artt. 633, 635, 639-bis del codice penale. Gli stessi risultano essere stati già denunciati per i medesimi reati e per spaccio di stupefacenti. Sul posto erano presenti anche il Capo Settore Edilizia Pubblica e operai del Comune che hanno provveduto a saldare le porte dell'immobile, allo scopo di impedire ulteriori accessi.
Nella mattinata del 15 dicembre 2016 alle ore 7.00, a seguito di ripetute segnalazioni dei residenti di Ponte di Brenta, personale del Reparto Sicurezza Urbana ha effettuato un intervento relativo ad invasione abusiva di persone in via Chilesotti presso l'ex ristorante-albergo "Le Padovanelle". All'interno dell'immobile, di proprietà della fondazione Vincenzo Stefano Breda, tutt'ora in liquidazione, da anni in completo stato di abbandono, è stata accertata la presenza di I.S., rumeno di 40 anni, in Italia senza fissa dimora, persona già nota per l'uso eccessivo di bevande alcoliche e che solitamente gravita nell'area della stazione ferroviaria. Il rumeno è stato identificato sul posto mediante rilievi fotodattiloscopici utilizzando l'ufficio mobile in dotazione al predetto Reparto e deferito all'Autorità Giudiziaria per il reato previsto dall'art. 633 del codice penale.
Nella mattinata del 28 novembre 2016, personale della Squadra Attività Economiche del Reparto Polizia Amministrativa ha svolto un controllo commerciale presso il Centro Ingrosso Cina di Corso Stati Uniti. Nelle prime due attività controllate, entrambe destinate alla vendita di prodotti appartenenti al settore non alimentare e più specificatamente casalinghi, ferramenta, giocattoli e materiale elettrico, non sono state accertate irregolarità. Il successivo controllo è stato effettuato presso un'attività che esercita nel settore alimentare. Sono state accertate delle irregolarità in materia di etichettatura dei prodotti alimentari posti in vendita e sugli strumenti di pesatura. Pertanto sono state elevate sanzioni
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Il giorno 13 c.m. nel pomeriggio, gli agenti del nucleo antidroga della Polizia Locale, pattugliando in borghese la zona della Stazione ferroviaria, giunti davanti al bar Xin Xin di via Tommaseo si sono soffermati su un gruppo di giovani nordafricani che si intrattenevano di fronte al locale. Gli agenti hanno subito riconosciuto in quasi tutti i presenti, persone già note alle forze dell'ordine per reati di droga. Si sono dunque appostati e dopo pochi minuti hanno visto uno di essi, H.A. 19enne tunisino, che consegnava 4 involucri (si appurerà poi essere cocaina per 1,80 grammi) ad un altro connazionale, A. B. classe 1997, che dopo esserseli nascosti in bocca, è andato a sedersi sui gradini delle Cucine Economiche Popolari. Poco dopo un altro extracomunitario, Hatem Ferchichi 18 anni appena compiuti, ha ceduto una dose di eroina a un cinquantenne della provincia di Venezia in cambio di 40 euro, soldi consegnati a sua volta ad un altro venticinquenne tunisino, F. B. già conosciuto come spacciatore. Nel frattempo gli agenti in borghese hanno chiamato i colleghi della Squadra Interventi Speciali che sono intervenuti con due pattuglie circondando l'area e bloccando i malviventi. Alla fine in 5 sono stati portati nelle celle di sicurezza di via Liberi dove sono stati fotosegnalati. E’ stato disposto l'arresto per H.A. e Ferchihi Hatem, due sono stati denunciati a piede libero per concorso in spaccio di stupefacenti e uno per clandestinità. I due arrestati sono stati sottoposti al rito per direttissima di fronte al Tribunale Monocratico di Padova che per Ferchichi ha convalidato l'arresto e disposto una condanna a 1 anno e 4mila euro di multa con pena sospesa, mentre per H.A. pur essendo stato convalidato l'arresto, il processo è stato rinviato di un mese perché il difensore ha chiesto i termini per organizzare la difesa. Il veneziano acquirente della dose di eroina è stato infine segnalato alla Prefettura quale assuntore di stupefacenti. Sono in corso in queste ore le operazioni del prelievo del Dna da parte della Questura di Padova sia di H.A. che di Ferchichi che saranno schedati per i prossimi anni.
A volte anche le ombre prendono un nome e cognome. E' proprio il caso di dirlo per un cittadino marocchino di 40 anni di cui possiamo fornire solo le iniziali W. F.
Questa persona dal 2012 risulta in Italia e non ha fatto altro che delinquere. Ma se fino al 30 agosto poteva vantarsi di averla fatta franca ben 12 volte, tante sono le volte che è stato fotosegnalato, da ieri ha un nome e un cognome e un'identità certa. Aveva fornito generalità false e diverse per 12 volte, mentendo sulla propria nazionalità (mai infatti si è dichiarato marocchino) e dando però sempre la stessa data di nascita 16 novembre 1975, falsa anche questa. E' stato arrestato tre volte: la prima dalla polizia, la seconda dai carabinieri e la terza, il 30 agosto, da due agenti in borghese della Polizia Locale di Padova. I due arresti precedenti sono avvenuti in quanto l'uomo spacciava e anche questa volta si apprestava a spacciare in via Tommaseo, nei pressi delle Cucine Economiche Popolari. Con furbizia, il malvivente teneva le dosi di hashish in bocca e quando è stato bloccato dagli agenti, prima ha fatto resistenza, provocando lesioni al primo degli agenti intervenuti, poi ha ingoiato le dosi che aveva in bocca. Gli uomini del Reparto di Polizia Giudiziaria della Polizia Locale di Padova hanno dunque proceduto al fermo del soggetto, l'hanno portato al Gabinetto di fotosegnalamento di via Liberi e poi subito in ospedale, dopo l'autorizzazione del Magistrato, per accertamenti sanitari visto che aveva ingoiato presumibilmente sostanze stupefacenti. In ospedale tuttavia il quarantenne rifiutava qualsiasi trattamento sanitario e, non potendolo obbligare, è stato comunque trattenuto in osservazione su disposizione dei medici operanti e il giorno successivo, con loro nulla osta, è stato accompagnato al Palazzo di Giustizia per essere sottoposto al giudizio con rito per direttissima. Il giudice d'udienza ha convalidato l'arresto per resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale ma il processo non si è concluso in quanto l'arrestato, tramite il suo difensore, ha chiesto i termini per organizzare la propria difesa. E' stato dunque scarcerato e il Giudice ha deciso per l'applicazione nei suoi confronti della misura cautelare del divieto di dimora nella città di Padova. Rimaneva tuttavia una questione, irrisolta da quattro anni: nessuno infatti sapeva la vera identità di questo signore che, irregolare in Italia, non aveva mai con sè alcun documento d'identità. Ma le donne e gli uomini della Polizia Giudiziaria, guidati dal Commissario Monica Cotar e supervisionati dal loro Dirigente dr. Cino Augusto Cecchini, sono testardi e non si sono accontentati del risultato dell'arresto e hanno voluto andare a fondo della questione riguardante l'identità dello straniero. Poichè quotidianamente sono presenti in zona stazione, sia in divisa che in abiti civili, avevano notato il soggetto entrare e uscire per alcune attività commerciali del comparto Stazione. Comparto che è battuto, con cadenza almeno settimanale, anche da agenti e ufficiali del Reparto Attività Economiche del Comando di P. L. Hanno dunque effettuato dei sopralluoghi congiunti alla fine dei quali da un esercizio gestito da persona straniera, è risultato che occultava diversi passaporti tra cui quello di W. F. e anche il passaporto della signora dominicana uccisa a Pontelongo lo scorso 23 dicembre. I documenti sono stati tutti sequestrati, il titolare dell'esercizio è stato denunciato per favoreggiamento e finalmente almeno W.F. ha l'identità accertata e potranno successivamente essere avviate le pratiche per la sua espulsione dal territorio nazionale. In conclusione poichè l'arresto è stato convalidato dal Tribunale, come prevede la legge, W.F. è stato portato in Questura per il prelievo del DNA che dunque rimarrà schedato per i prossimi anni.
Un giovane somalo è stato notato da agenti della P.L. all'autostazione di viale della Pace e alla richiesta di fornire le generalità ha dichiarato il proprio nome sostenendo di essere minorenne. Sosteneva, in inglese stentato, di non avere documenti e pertanto veniva accompagnato agli Uffici di via Liberi. Qui tuttavia esibiva un permesso di soggiorno e un lasciapassare per l'espatrio con nomi diversi da quello dichiarato. Da controlli approfonditi, i documenti di cui era in possesso sono risultati falsi e, richiesta l'autorizzazione all'Autorità Giudiziaria, il giovane è stato sottoposto ad accertamenti sanitari che escludevano la minore età del soggetto. È così scattato l'arresto per possesso di documenti falsi poi convalidato dal Tribunale che disponeva la scarcerazione del giovane.Durante il contatto con gli agenti il giovane ha raccontato alcuni particolari su suoi connazionali che in Campania lo avevano agevolato nell'ottenimento dei falsi documenti. Una volta scarcerato, pur senza documenti, è riuscito a recarsi in Austria dove tuttavia la polizia austriaca lo ha fermato e riaccompagnato alla frontiera con l'Italia.