E’ accaduto nei giorni scorsi presso gli uffici di via Curzola del Settore Servizi Sociali, dove gli Agenti della Squadra Investigativa della Polizia Locale sono intervenuti a seguito di una segnalazione, relativa al furto di una banconota da € 50 da parte di un soggetto introdottosi nell’ufficio di un’assistente sociale in quel momento fuori sede per un’incombenza. Arrivati sul posto gli agenti fermavano in flagranza di reato un uomo, italiano, residente a Padova, di anni 43, che ammetteva di aver compiuto il gesto, giustificandolo con dei “problemi di salute” che lo portavano a compiere tali azioni. Le indagini compiute nell'immediatezza accertavano che l’uomo era stato scoperto dalla stessa assistente sociale, la quale rientrata in ufficio si era accorta che qualcuno aveva toccato la sua borsa e, avendo quindi il sospetto che avessero messo mano al portafogli, lo controllava e si accorgeva che mancavano 50 euro. L'assistente sociale, accortasi dell’uomo all’interno dei locali di via Curzola la cui presenza non era giustificata, lo affrontava chiedendogli di restituire i soldi. Lo stesso, a seguito della ripetuta ed insistente richiesta dell'assistente sociale, ammetteva di aver compiuto il fatto e restituiva il denaro sottratto. L'uomo veniva accompagnato dagli agenti presso gli uffici della Polizia Locale, dove veniva identificato ed indagato a piede libero per il reato di furto aggravato. Del fatto veniva immediatamente notiziata la locale Procura della Repubblica.
In caso di precipitazioni nevose, l'Amministrazione comunale ha predisposto una serie di interventi diretti a ridurre i disagi relativi all'evento. Tra questi l'Amministrazione comunale provvederà a distribuire, a chi ne faccia specifica richiesta, gratuitamente il sale presso:
- le sedi di quartiere,
- la sede della Protezione Civile di via Montà, 29, dalle 9:00 alle 19:00.
E' consigliato presentarsi con un contenitore.
Per informazioni: segreteria dell'assessore Fabrizio Boron, telefono 049 8205872 - 8205873 - 8205874.
Tutte le indicazioni si possono trovare sul sito di Padovanet al seguente indirizzo:
http://www.padovanet.it/dettaglio.jsp?id=12091&pk_campaign=Newsletter_2529
Il Comune di Padova ha emanato l'Ordinanza n. 2015/76/0060 del 28/01/2015, relativa alla disciplina della sosta delle autovetture a servizio di persone disabili nelle aree di sosta a pagamento del territorio comunale. Tale Ordinanza sancisce "la deroga al pagamento della tariffa oraria per le autovetture a servizio di persone invalide parcheggiate negli stalli delle aree a parcheggi pubblici a raso a pagamento qualora risultino già occupati o indisponibili i relativi stalli a loro riservati". La deroga è concessa a condizione:
1) che sia regolarmente esposto e visibile il "contrassegno di parcheggio per disabili,
2) che il titolare del contrassegno sia a bordo o risulti l'utilizzatore dell'autovettura.
Le esclusioni a tale deroga (dove è ancora obbligatorio il pagamento del ticket) rigurda i parcheggi delimitati con sbarra automatica agli ingrassi che sono:
1) P.zza Insurrezione, 2) P.zza Rabin, 3) P.le Boschetti.
Nel mese di gennaio 2015 era stato condannato ad un anno di reclusione con l’applicazione della misura cautelare di “divieto di dimora” nella provincia di Padova, il cittadino nigeriano che è stato arrestato dagli agenti della Polizia Locale nella zona della Stazione per spaccio di droga. Nella mattinata del 17 gennaio, nel corso del consueto servizio antidroga effettuato dalla Polizia Locale nella zona Stazione, gli agenti notavano in ansa Borgomagno un uomo di colore, identificato per O.K. di nazionalità nigeriana nato nel 1984, che si aggirava a bordo di una bicicletta con un atteggiamento circospetto. L’uomo imboccava via Liberi e percorsi cinquanta metri veniva raggiunto da un altro uomo con il quale si appartava in uno spiazzo adiacente la stessa via. Gli agenti notavano che l’O.K. consegnava due involucri di colore azzurro a quest'ultimo, un italiano nato nel 1972 residente a Padova, ricevendone in cambio del denaro; a scambio avvenuto entrambi si allontanavano. L’uomo italiano, fermato da un agente in via Avanzo, consegnava immediatamente i due involucri di colore azzurro, mentre l’O.K., seguito a vista dagli agenti, si riuniva sul cavalcavia Borgomagno ad altri due soggetti di colore, già conosciuti dalla Polizia Locale in quanto dediti all’attività illecita di spaccio di sostanze stupefacenti.
Mentre i tre si apprestavano a raggiungere a piedi la via Aspetti, gli agenti fermavano l’O.K., provocando il repentino allontanamento delle altre due persone di colore. L’O.K., che risultava clandestino nel territorio italiano, accompagnato presso gli uffici di via Liberi, veniva identificato mediante fotosegnalamento; a seguito di perquisizione personale venivano rinvenuti due telefoni cellulari e delle banconote per un totale di 88,00 Euro, denaro che veniva sequestrato. La sostanza contenuta nei due involucri azzurri, sottoposta a narcotest, risultava essere gr. 2.21 netti di “marijuana” già confezionata in dosi separate per lo spaccio, droga che veniva immediatamente sequestrata. Ritenuto il fatto grave, in quanto l’attività di spaccio veniva effettuata in luogo noto per tali traffici, perché la marijuana sequestrata era già confezionata in dosi separate pronte per lo spaccio e considerati i precedenti di O.K., già denunciato per detenzione sostanza stupefacente a Padova il 11.03.2014 e spaccio stupefacenti sempre a Padova il 12.01.2015 per il quale, appunto, era stato condannato ad un anno di reclusione ed applicata la misura cautelare di “divieto di dimora” nella provincia di Padova, la Polizia Locale procedeva al suo arresto.
Il Pubblico Ministero presso la Procura della Repubblica disponeva che l’arrestato venisse presentato per essere giudicato con rito direttissimo il 19 gennaio; in udienza il giudice convalidava l’arresto rinviando, però, il processo ad altra data in quanto l’O.K. chiedeva del tempo per preparare la sua difesa.
Continua l'attività di controllo, da parte del personale della Polizia Locale, mirata al monitoraggio dei siti soggetti a situazioni di degrado correlate ad attività commerciali e all'immigrazione clandestina; l'ultimo in ordine di tempo si è svolto nel pomeriggio del 2 dicembre u.s. Il servizio, che ha interessato un contingente formato da agenti della Squadra Emergenze Sociali e dei Cinofili, è iniziato con il controllo dell'attività di Phone Center sita in via Aspetti. All'interno dei locali erano presenti 11 persone, dieci di nazionalità straniera ed un italiano, la maggior parte delle quali impegnate a "navigare" nelle postazioni internet. Al controllo, un cittadino tunisino risultava privo di documenti d'identità e di permesso di soggiorno, pertanto veniva condotto presso il gabinetto di fotosegnalamento di via P. Liberi per essere sottoposto ai rilievi dattiloscopici e, quindi, denunciato all'Autorità Giudiziaria per la violazione alle norme sull'immigrazione. Gli altri presenti, un albanese, 3 tunisini, 3 rumeni, un serbo ed un etiope, risultavano in regola. Il controllo accertava, inoltre, alcune irregolarità amministrative relative alle norme sulla pubblicità che comporteranno la notifica dei relativi verbali. La seconda attività controllata è stato un pubblico esercizio di via Tommaseo, al cui interno si trovava una persona italiana, in stato di alterazione, intenta a bere una bottiglia di birra da 66 cl. Tale verifica ha permesso di accertare delle violazioni amministrative relative alla "pubblicità degli orari di accensione e spegnimento degli apparecchi di intrattenimento", agli "orari di apertura e chiusura" nonché al "listino dei prezzi". Infine verso le 18.15 circa, gli agenti si sono portati presso l'attività artigianale di acconciatore in via Tommaseo al cui interno si trovavano 3 persone straniere. Un uomo di nazionalità tunisina risultava regolare in Italia, mentre gli altri due, di nazionalità nigeriana e bangladese, non esibivano alcun tipo di documento identificativo; da accertamenti successivi l'uomo bangladese risultava essere un dipendente dell'attività. Questi ultimi, quindi, venivano fotosegnalati e denunciati all'Autorità Giudiziaria per la violazione all'art. 10 bis e dell'art. 6/3° del Dlgs 286/98. Durante questi controlli gli agenti cinofili effettuavano anche delle ricerche di stupefacente eventualmente presente all'interno dei locali o nelle vicinanze degli stessi.
Nei giorni scorsi il personale della Squadra Attività Economiche della Polizia Locale, in collaborazione con i tecnici del Servizio Veterinario dell'ULSS 16, si sono presentati presso una privata abitazione in zona Camin, a seguito di una segnalazione relativa alla presenza di un laboratorio alimentare abusivo. La proprietaria dell'abitazione, una donna di nazionalità cinese, faceva entrare gli agenti che già potevano accertare la presenza di una stanza adibita a "essicatoio di pancetta" dove, su numerose assi di legno, erano appesi ad asciugare oltre 1000 pezzi di maiale che venivano essiccati con tre grandi ventilatori. Nella stanza vicina era presente, inoltre, una cella frigo di notevoli dimensioni, dove erano contenuti numerosi scatoloni di alimenti, alcuni dei quali scaduti, di vario genere (pancetta affumicata confezionata sottovuoto, barattoli di molluschi, pesce ecc.); altri scatoloni, sempre contenente alimentari, erano collocati accanto alla stessa. Le condizioni igienico-sanitarie erano talmente precarie da ipotizzare la violazione della Legge n. 283/62; tale legge è nata per disciplinare il problema dell'igiene degli alimenti in materia di genuinità, salubrità e buona conservazione e dei possibili danni che possono derivare alla salute pubblica, regolamentando l'intero ciclo merceologico del prodotto alimentare dalla preparazione alla distribuzione. Pertanto tutta la merce veniva sottoposta a sequestro penale e la proprietaria denunciata all'Autorità Giudiziaria. Veniva sottoposta a sequestro anche una confezionatrice professionale per sottovuoto. All'interno dell'abitazione, oltre alla proprietaria, venivano trovate altre tre persone di nazionalità cinese, tutte in possesso di regolari documenti di identificazione. Dell'intervento veniva informato il Magistrato di turno della Procura della Repubblica che disponeva l'intervento, in supporto, di una pattuglia dei Carabinieri e degli Ispettori del Dipartimento Territoriale del Lavoro, per cercare di accertare se le persone trovate sul posto fossero dipendenti abusivi. Poichè la proprietaria dell'abitazione risultava dipendente di una società che gestisce un esercizio di vendita all'ingrosso di alimentari all'interno del Centro Ingrosso Cina, una seconda pattuglia della Polizia Locale, unitamente ad altri medici veterinari, si portava sul posto per verificare se ci fosse un collegamento tra le due attività. Venivano effettivamente trovati alcuni prodotti corrispondenti a quelli detenuti all'interno dell'abitazione che venivano sottoposti a "vincolo sanitario" per verificarne la tracciabilità.
Era già accaduto in passato ma questa volta è stata arrestata dagli agenti della Polizia Locale e denunciata per il reato di "evasione". Il 18 u.s. verso le 18.30 una pattuglia della Polizia Locale in transito per via F. P. Sarpi, per il consueto controllo relativo alla presenza di tossicodipendenti nel parcheggio pubblico "Ex Canova", notava un'ambulanza della Croce Rossa ferma proprio all'ingresso del parcheggio e del personale sanitario che stava soccorrendo una persona all'interno dello stesso. Gli agenti venivano informati dai sanitari che stavano prestando soccorso ad una persona in stato confusionale, forse in sospetta overdose, che era stata segnalata da un passante. A questo punto gli agenti procedevano all'identificazione della stessa, che risultava essere una donna di 51 anni residente a Padova, mediante la carta d'identità in suo possesso. Dopo la partenza dell'ambulanza, con la donna a bordo, arrivavano sul posto due pattuglie della Questura. Dagli accertamenti che venivano effettuati risultava che la donna era evasa dagli arresti domiciliari (che dall'agosto 2014 avevano sostituito la misura cautelare della custodia in carcere) presso la comunità "Villa Ida", struttura della Cooperativa Terra di Padova. La donna non avrebbe potuto allontanarsi dalla comunità senza il permesso del Giudice. A questo punto, visto che anche la Cooperativa Terra aveva inviato al Giudice ed alla Questura una nota nella quale ritirava la disponibilità all'accoglienza della donna a causa dei reiterati abbandoni già comunicati in passato, gli agenti della Polizia Locale si portavano presso il Pronto Soccorso Centrale, dove il medico di turno riferiva che la donna era in osservazione per sospetta assunzione di stupefacenti. Dovendo ripristinare lo stato di custodia degli arresti domiciliari, si procedeva al suo arresto; dell'arresto veniva informato il Pubblico Ministero della Procura di Padova che disponeva che l'arrestata venisse presentata per essere giudicata con rito direttissimo il giorno successivo presso il Tribunale monocratico di Padova. Il 19 novembre la donna veniva dimessa dal pronto soccorso ed accompagnata, dagli agenti della Polizia Locale, in Tribunale, dove il Giudice convalidava l'arresto disponendo altresì che l'arrestata venisse accompagnata presso la comunità dalla quale era fuggita, in attesa dello svolgersi dei procedimenti penali per i quali è indagata.
Questa volta a cadere nelle maglie della Polizia Locale, che quotidianamente in abiti borghesi pattuglia la zona del Cavalcavia Borgomagno per il controllo e la repressione dello spaccio di droga, sono stati due giovani studenti. Il giorno 15 u.s. alle ore 9,30 venivano notati due ragazzi molto giovani con gli zainetti in spalla, che in via Toti prendevano contatto con un ragazzo di colore. Gli agenti, quindi, seguivano il terzetto che si allontanava fino ad arrivare a viale Codalunga, dove il ragazzo di colore dava un pacchetto ad uno dei due studenti. Immediatamente i due giovani, un diciannovenne ed un sedicenne entrambi di Monselice che affermavano di avere marinato la scuola per fare un giro in città, venivano fermati. Il diciannovenne, che aveva contattato il ragazzo di colore, veniva trovato in possesso di una modesta quantità di marjiuana che affermava, appunto, essergli appena stata consegnata dal ragazzo di colore. Il venditore, anch'egli di 19 anni, mai perso di vista dagli agenti, veniva subito fermato ed accompagnato presso gli Uffici di via Liberi dove veniva identificato e deferito all'Autorità Giudiziaria per il reato di "spaccio di sostanze stupefacenti". Il giovane acquirente, in quanto maggiorenne, si vedeva contestare l'infrazione prevista dall'art. 75 del Dpr 309/90, relativa alla detenzione di sostanze stupefacenti in minima quantità che prevede, tra l'altro, la sospensione della patente di guida o il divieto di conseguirla nonché, se ne ricorrono i presupposti, l'invito a seguire un programma terapeutico e socio-riabilitativo, oltre alla violazione all'art. 13 del Regolamento di Polizia Urbana che prevede una sanzione in denaro di Euro 500, ridotta a Euro 100 se i soggetti si impegnano a rivolgersi entro 30 giorni all'assistenza degli ambulatori dei SERT. Il minore, dopo aver sentito la Procura per i Minori di Venezia, veniva affidato alla sorella maggiorenne giunta successivamente negli uffici di via Liberi. Nella stessa giornata, inoltre, agenti in divisa della Squadra Emergenze Sociali in servizio in zona Arcella rinvenivano, nei giardinetti di Vicolo Buonarroti 4 dosi di marjuana per un totale di gr. 6,00 circa presumibilmente abbandonata da uno spacciatore datosi alla fuga per il loro arrivo.
Venerdì 21 novembre 2014, dalle ore 20,30 alle ore 23,30, avrà luogo nell'area del Centro Storico di Padova la giornata di shopping denominata "Black Friday Padova". L'evento, considerato nella tradizione americana il giorno di acquisto più favorevole, consiste in una proposta rivolta dai negozianti ai consumatori di sconti eccezionali per un numero limitato di articoli.
Nell'occasione gli esercizi pubblici del Centro Storico avranno la facoltà di rimanere aperti fino alle ore 2,00 del 22 novembre 2014, come da Ordinanza del Sindaco n. 47 del 10.11.2014.
Data la particolarità dell'iniziativa, si consiglia di usufruire degli appositi parcheggi a pagamento messi a disposizione per l'evento che sono:
- Park P.le Boschetti (anche per autobus privati);
- Park P.zza Rabin (anche per autobus privati);
- Park Padova Centro - via Trieste;
- Park Capolinea Sud del tram;
- Park Capolinea Nord del tram.
L' APS, a tal fine, potenzierà il servizio del metrotram e lo spostamento delle ultime due corse, rispettivamente alle ore 23,45 dal capolinea Sud ed alle ore 00,30 dal capolinea Nord. Ulteriori informazioni www.padovanet.it
Al fine di contribuire al contrasto della ludopatia, considerata oramai una vera e propria patologia, e con l'intento di arginare, per quanto possibile, la disponibilità illimitata delle occasioni di gioco in fasce della giornata in cui si concentrano
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Già arrestato diverse volte per furto e per spaccio di sostanze stupefacenti dalla Questura di Padova, con la custodia cautelare in carcere tramutata nell'obbligo di firma presso un ufficio di Polizia dal Giudice, è stato "pizzicato" ed arrestato un'altra volta dagli agenti della Polizia Locale; si tratta di G.M.F., un uomo di 46 anni nato in Tunisia in Italia senza fissa dimora. È accaduto 11 novembre u.s. quando un agente della Squadra Investigativa della Polizia Locale notava in Piazza De Gasperi, nel sottoportico lato via Tommaseo, due uomini, presumibilmente italiani, che confabulavano con un cittadino nordafricano. Dopo alcuni istanti di dialogo, quest'ultimo passava un involucro in cambio di una banconota. A questo punto l'uomo extracomunitario, dopo identificato come G.M.F., si allontanava a piedi su via Tommaseo mentre le due persone si dirigevano verso il Cavalcavia Borgomagno in direzione Arcella. Seguiti dagli agenti, venivano fermati all'altezza di via Liberi; qui uno di questi spontaneamente consegnava il piccolo ovulo appena ricevuto che dagli accertamenti, effettuati successivamente con "narcotest", risultava essere g. 0.76 di EROINA classificata come droga pesante dal DPR 309/90. Nello stesso momento anche il "venditore" veniva pedinato da un agente che, informato del recupero della sostanza stupefacente, unitamente ad altro personale chiamato in supporto, procedeva al fermo ed all'accompagnamento presso gli uffici di via Liberi dello stesso. Dalla perquisizione personale del G.M.F. gli agenti rinvenivano del denaro, per complessivi 40.90 euro, un telefono cellulare e due coltelli a serramanico, tutto posto sotto sequestro unitamente all'Eroina recuperata; il G.M.F., inoltre, veniva riconosciuto dall'acquirente come colui che gli aveva venduto poc'anzi lo stupefacente. Ritenuto il fatto grave, perché l'attività di spaccio era avvenuta in luogo noto per tali traffici, perché la sostanza sequestrata risultava essere EROINA classificata, come già detto, droga pesante dal DPR 309/90, e considerata l'evidente pericolosità del soggetto visti i suoi precedenti, gli agenti procedevano all'arresto del G.M.F. Dell'arresto veniva informato il P.M. di turno Dott. Roberto D'ANGELO, che disponeva la comparizione del fermato, per essere giudicato con rito direttissimo, per il giorno dopo presso il Tribunale di Padova. Nell'udienza, svoltasi il 12 c.m., il Giudice convalidava l'arresto del G.M.F. condannandolo ad una pena di mesi 6, a seguito della richiesta di patteggiamento presentata dall'avvocato difensore, con divieto di dimora in Veneto.
Il 5 novembre u.s. gli agenti della Squadra Motociclisti della Polizia Locale, durante un servizio di polizia stradale, hanno fermato in via Facciolati un autocarro Ford Transit che trasportava alla rinfusa un vistoso carico di rifiuti speciali derivanti da lavori edili di demolizione. Alla richiesta di fornire i documenti abilitativi alla guida e circolazione, nonché quelli relativi al trasporto dei rifiuti, il conducente, un uomo nato in Romania residente a Padova, esibiva solo la patente di guida e la carta di circolazione dell'autocarro condotto. L'uomo dichiarava che il carico di rifiuti proveniva da lavori di demolizione che la ditta, di cui risultava titolare, stava eseguendo all'interno di un'abitazione civile; dichiarava inoltre che, anche se non stava percorrendo, di fatto, la via più breve, si stava dirigendo verso la zona industriale di Padova presso un impianto di smaltimento autorizzato. Ammetteva di essere privo sia del formulario identificativo sia della prescritta iscrizione all'Albo dei Gestori Ambientali, iscrizione obbligatoria per il trasporto in conto proprio di rifiuti propri prodotti nell'ambito dell'attività lavorativa. Dalla pesatura effettuata dell'autocarro emergeva che il carico di rifiuti pesava quasi 2 tonnellate e risultava costituito da: piastrelle rotte, malte, intonaco, marmo, sabbia e cemento nonché sanitari. Il conducente, quale titolare della ditta, per aver trasportato rifiuti in conto proprio in assenza della prescritta iscrizione/comunicazione all'Albo dei Gestori Ambientali, è stato denunciato all'Autorità Giudiziaria per il reato previsto dal D.lgs. 152/2006. L'autocarro, utilizzato per il trasporto, con il relativo carico sono stati sequestrati e messi a disposizione della Procura della Repubblica per gli eventuali accertamenti tecnici sulla composizione e possibile pericolosità dei rifiuti. Per quanto riguarda l'assenza del formulario identificativo, gli agenti resteranno in attesa degli esiti di tali accertamenti che definiranno se i rifiuti sono pericolosi o meno; se risulteranno non pericolosi ci sarà "solo" una sanzione amministrativa, in caso contrario il conducente/proprietario dovrà rispondere anche per il reato previsto dall'art. 483 del Codice Penale.
Il 4 novembre u.s., in virtù della consolidata prassi di reciproca collaborazione, il personale della Squadra Attività Economiche della Polizia Locale unitamente al personale della Camera di Commercio di Padova, ha effettuato un sopralluogo presso un esercizio commerciale, gestito da cinesi, che effettua la vendita al dettaglio di calzature e accessori sito in via Umberto I. Tale sopralluogo era in particolare rivolto al controllo del rispetto delle norme relative all'etichettatura indicante i materiali usati nelle principali componenti delle calzature in vendita. Nell'occasione è stata accertata l'assenza dei dati riferiti al produttore/importatore che, come previsto dal Codice del Consumo, ha comportato a carico del titolare del negozio una sanzione amministrativa pari a Euro 1032 con il conseguente sequestro amministrativo di n. 75 paia di scarpe di varia tipologia. E' stato rilevato, inoltre, che alcune calzature erano prive delle etichette indicanti i materiali della loro composizione e che non era stato esposto nel locale, così come previsto dal D.M. 11 aprile 1996, un cartello illustrativo riferito alla simbologia adottata sull'etichetta apposta sulle calzature. Per tali inadempienze, per cui non è prevista sanzione, è stato formalizzato un invito a regolarizzarsi.
La notte del 30 ottobre ha visto le pattuglie della Polizia Locale impegnate in più situazioni e non solo per i consueti controlli stradali. Nell’arco della notte, infatti, si sono succedute chiamate per segnalare musica, schiamazzi e feste private troppo rumorose; gli interventi della Polizia Locale sono iniziati alle ore 1,30 circa in via Tartini dove era stata segnalata, appunto, una festa privata estremamente rumorosa. Arrivati sul posto gli agenti accertavano la presenza di circa 120/130 persone, per lo più giovani e studenti, che assumendo “bevande”, stazionando in strada creando un rumore a dir poco molesto. Il commissario, responsabile del servizio notturno, dopo essersi fatto strada tra la folla, con l’ausilio degli agenti invitava i presenti a disperdersi; lo stesso veniva avvicinato da un giovane, che si qualificava come l’organizzatore della festa, che si giustificava asserendo che a causa del tam tam tra i ragazzi la festa aveva assunto proporzioni tali da non essere più controllabile. I presenti, comunque, nel giro di una decina di minuti si disperdevano pacificamente lasciando a terra, però, diverse bottiglie che venivano raccolte dall’organizzatore al quale veniva contestata la violazione all’art. 20 del nuovo Regolamento di Polizia Urbana (attività domestiche rumorose). A questo seguiva verso le ore 4.30 circa, un altro intervento, in viale dell’Industria, presso un pubblico esercizio; nella segnalazione giunta alla Centrale Operativa si denunciava musica ad alto volume e schiamazzi. Giunti sul posto gli agenti, pur non riscontrando quanto segnalato, trovavano ancora degli avventori all’interno del locale intenti a consumare alcolici. Al proprietario, pertanto, veniva contestata la violazione al "divieto di somministrare bevande alcoliche dalle ore 3.00 alle ore 6.00", previsto dal D.L. 117/2007, che prevede la sanzione amministrativa di Euro 6.666. Non sono mancati nemmeno interventi relativi a persone che bivaccavano dormendo per terra. In Piazza Salvemini, piazza oggetto di vari esposti, venivano trovate in tutto 9 persone che stazionavano sul posto. Sei di queste, tra cui 3 italiani, stavano bivaccavano dormendo per terra. Venivano, pertanto, allontanati e sanzionati ai sensi dell’art. 19 del nuovo Regolamento di Polizia Urbana, che vieta l’occupazione di suolo pubblico a fini di bivacco.
Stava vendendo sostanza stupefacente ad un italiano, è stato seguito e dopo un tentativo di fuga è stato arrestato dagli agenti della Polizia Locale. E' accaduto il 3 novembre verso le ore 13,00, quando gli agenti della Squadra Investigativa notavano, all'incrocio Tommaseo-Bixio , un uomo dai tratti somatici nordafricani, identificato come E.J.O., già visto in precedenza nella zona della Stazione e di Piazza De Gasperi, avvicinare delle persone già note alla Polizia Locale come tossicodipendenti, ed ammiccare in risposta a dei cenni fatti da un uomo fermo dalla parte opposta di via Tommaseo. Quest'ultimo uomo, un italiano di anni 42, in risposta attraversava la strada e raggiunto l'E. riceveva da questi un involucro trasparente, che si rivelava dopo contenere delle foglie essiccate, in cambio di alcune banconote. Conclusasi la transazione, l'E. imboccava via Bixio, seguito dagli agenti in borghese, dirigendosi in via Cairoli; a questo punto, accorgendosi degli agenti, tentava di darsi alla fuga lungo corso del Popolo, via Mameli, via Foscolo, dove, all'altezza di via Valeri veniva raggiunto e fermato. Entrambi gli uomini venivano accompagnati negli uffici di via Liberi dove l'E. veniva riconosciuto, dall'uomo italiano, come la persona che gli aveva appena venduto la sostanza stupefacente; allo stesso, quindi, venivano sequestrati 40,00 euro, somma derivante dalla vendita, ed un cellulare, veniva sequestrata anche la sostanza stupefacente che risultava essere gr 7,89 di marijuana. L'uomo italiano veniva segnalato al Prefetto di Padova per la violazione dell'articolo 75 DPR 309/90. Ritenuto grave il fatto, sia perché l'attività di spaccio era avvenuta in un luogo noto per tali traffici, sia per la pericolosità dell'E., che aveva precedenti per spaccio e detenzione di stupefacenti e per altri reati come resistenza a Pubblico Ufficiale e danneggiamento, gli agenti della Polizia Locale procedevano al suo arresto. Il Pubblico Ministero di turno presso il Tribunale di Padova disponeva che l'arrestato venisse presentato, per essere giudicato con rito direttissimo, il giorno successivo. Il 4 novembre l'E. veniva portato davanti al giudice che convalidava l'arresto, in quella sede l'E. chiedeva il patteggiamento che gli veniva concesso; veniva pertanto condannato alla pena di mesi sei con pena sospesa, confisca del denaro e del cellulare.
E.J.O. era entrato in Italia clandestinamente nel 2011 a Lampedusa, richiedendo l'asilo politico e ottenendo il permesso di soggiorno per motivi umanitari. Successivamente entrava nel programma ministeriale godendo del beneficio di 500 euro più la residenza nel comune di Carnate (Monza) in un centro di accoglienza, a seguito della quale ha ottenuto la carta d'identità. Dopo di che si è reso irreperibile. Nel 2014 è stato arrestato tre volte per spaccio di stupefacenti a Padova oltre ad essere stato denunciato per occupazione abusiva di immobile da parte della Polizia Locale.